Messaggio del 27 settembre 2002
Sadhu Ram Ji

questo messaggio per i diletti giunti da varie parti del mondo per un programma di tre giorni di meditazione, Satsang e divina rimembranza di Hazur Sawan, Hazur Kirpal e dell’amato Baba Ji, a Delhi
dal 28 al 30 settembre 2002, è stato letto la sera di venerdì, 27 settembre, in occasione del suo arrivo da Anupgarh



Tutti voi siete benvenuti a questo programma dal profondo del cuore. Mi rendo conto e stimo gli sforzi che avete fatto e le difficoltà che avete affrontato per arrivare fino a qua, ben lontano dalle vostre case.
Questo è il lavoro del mio beneamato Satguru, Sant Ajaib Singh Ji Maharaj, e io non sono altro che un burattino per Lui e faccio solo quel che mi ordina di fare. Come sapete, Lui era la manifestazione di Sat Purush e assunse il corpo umano, che è immancabilmente causa di dolore e sofferenza, solo per il nostro bene. Il suo grande e misericordioso Guru, Sant Kirpal Singh Ji Maharaj, gli aveva detto amorevolmente che c’erano molti in grado di spiegare la teoria in modo meraviglioso con parole fiorite, senza però alcuna ascesa e conseguimento interiore a loro credito e senza aver realizzato Dio, nemmeno il sé; loro stessi erano nell’ignoranza e conducevano anche gli altri nel fosso dell’ignoranza. Pertanto aveva consigliato il suo figlio gurumukh, Sant Ajaib Singh Ji, di accertarsi che questo sacro sentiero interiore della realizzazione di Dio, ossia la meditazione, il sacrificio e l’abbandono, rimanesse sempre a disposizione delle anime sincere e ricercatrici, che ne hanno fin sopra i capelli del mondo, della mondanità e vogliono liberarsene per incontrare Dio. Il mio misericordioso Guru, l’amato Baba Ji, mi ha detto con vigore, nonostante la mia umile protesta, che “ti ho fatto fare il Simran e la meditazione come un guerriero coraggioso e ti ho reso pari a me. Ora è tuo dovere unire quelle anime che sono insoddisfatte del mondo, dei suoi affari e dei suoi attaccamenti, e vogliono incontrare sinceramente Dio, persuadendole a districarsi gradualmente dal sempre crescente flusso delle passioni e dei possedimenti, dell’io e del mio, dell’orgoglio e del pregiudizio, della fama e della rinomanza, e a meditare con la tecnica in cui ti ho reso perfetto. Questo permetterà loro di progredire interiormente, di innalzarsi di piano in piano con sforzi prolungati e con la grazia illimitata del Guru, e di raggiungere, a tempo debito, la loro Casa eterna”.
Miei cari, so che la maggior parte di voi sono desiderosi e ansiosi di incontrarmi. Permettetevi di dirvi che anch’io ho un desiderio intenso e impetuoso di incontrare ognuno di voi, per due motivi principali: primo, per riuscire a vedere lo spettacolo di come il mio grande Guru è dentro di voi in varie sfumature e colori e, secondo, per informarmi del vostro benessere spirituale (l’amato Baba Ji ne è immensamente preoccupato e desidera migliorarlo, quanto prima tanto meglio), e per offrire la mia umile assistenza ed aiuto a coloro che hanno qualunque tipo di problema a questo riguardo. In tal modo i nostri cuori, diventati aridi e desolati, possono rinfrescarsi e rinverdirsi con l’acqua spirituale del Satsang ed essere ispirati a fare il Simran e a meditare con zelo rinnovato, entusiasmo per progredire ulteriormente.
Stimati fratelli e sorelle, questo è lo scopo principale per il quale ho viaggiato a lungo per venire qua. Sono un povero uomo e rimanere lontano dal lavoro con cui mi guadagno da vivere, non è facile, ma sono la grazia e la clemenza dell’amato Baba Ji ad avermi portato qua, in mezzo a tutti voi, i suoi figli spirituali, per il vostro bene e per l’innalzamento delle vostre anime.
Perciò miei cari, non esitate, non continuate a rimuginare, venite con un cuore aperto e con una mente pulita e chiara quanto più possibile, e giovatevi del mio servizio e seva sinceri, disinteressati. Spero che sappiate perché vi sto sollecitando a farvi avanti con i vostri problemi e difficoltà in meditazione, affinché gli stessi siano risolti con il mio aiuto e seva. Allora sarete incoraggiati a dedicare più tempo al Simran e alla meditazione: quanto più tempo dedicherete, senza inciampi e stenti, tanto più progredirete e tanto più sarà felice e compiaciuto il mio Guru. Dopo tutto, qual è l’ottimo che noi tutti desideriamo su questo sentiero: la felicità, l’accettazione e il consenso di Baba Ji e se li otteniamo attraverso la meditazione corretta, costante, allora che altro rimane da fare? Adempiamo lo scopo della nostra vita.
Pertanto supplico voi – miei cari fratelli del Sentiero – di risolvere i problemi in meditazione, e di centrarvi con sincerità di cuore e con fermezza sulla meditazione.
Sono sempre il lustrascarpe dello stimato sangat e il suo sevadar, servo a tempo pieno, senza alcuna ricompensa e stima.

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