Messaggio del 18 maggio 2003


Carissimo e stimato Sadh Sangat,
sono passati quasi sei anni da quando il nostro amato Satguru, Ajaib Singh Ji Maharaj, è scomparso dalla nostra vista e tutti noi abbiamo attraversato un periodo molto difficile e tormentato. Ogni amato ha fatto del proprio meglio per rimanere nella sua divina rimembranza e per vivere in base ai suoi insegnamenti. Tuttavia, come spiegava spesso il mio Satguru Ajaib nel Satsang, dopo che un Santo si allontana fisicamente dal piano terreno, la mente - che è un agente del Potere Negativo - diventa estremamente audace e incomincia a combinare guai. Devia e confonde i seguaci del Santo creando confusione in loro e portandoli fuori strada tramite illusioni sempre mutevoli. Nonostante i nostri sforzi migliori diventiamo gradualmente pigri, indolenti e ribelli. Incominciamo ad allontanarci dal Sentiero e diventiamo incuranti nell’introspezione e nella giusta condotta. In circostanze tanto avverse l’anima diventa arida e insensibile, il recinto protettivo della meditazione viene trascurato e dimenticato, e diventiamo facilmente preda della mente.
A volte non riusciamo nemmeno a trasmettere amore, rispetto e stima agli altri, inclusi i nostri stessi fratelli e sorelle satsanghi, che rappresentano i cari figli del nostro Maestro. L’acrimonia e l’inimicizia incominciano a prendere dimora dentro di noi portandoci alla calunnia e all’atteggiamento critico. Sotto l’eccezionale pressione della mente perdiamo totalmente di vista i principi esortati dal Satguru, quegli stessi principi che a volte ci ha A22.jpg (68782 byte) supplicato di seguire. Nonostante tutto ciò la mente astuta cerca di persuadere ognuno di noi che siamo i satsanghi più obbedienti e devoti, pronti a far la parte del leone nel ricevere il suo amore e grazia. Ma qual è la realtà? Hazur Sawan Singh Ji Maharaj, Sant Kirpal Singh Ji Maharaj e il Satguru Ajaib Singh Ji Maharaj - i quali non erano inferiori a Dio stesso nelle sembianze umane - ci hanno esortato con enfasi, ognuno a modo suo e con il proprio modo d’esprimersi, che se seguiremo i principi della Sant Mat, allora riconosceremo la fratellanza dell’umanità e la paternità di Dio, estenderemo amore e rispetto a tutti, le nostre vite diventeranno felici, pacifiche e benedette, il progresso verso Dio sarà oltremodo accelerato. Questi principi vengono riesaminati qui sotto come guida affinché possiamo fare un inventario per vedere a che punto siamo veramente.

1. siate veritieri e praticate una vita positiva, morale. Siate sempre in guardia contro la mente ed astenetevi da passioni, vizi, cattiveria, ego e aggressività.
2. adottate semplicità e riducete al minimo i bisogni.
3. guadagnatevi da vivere in modo onesto.
4. eseguite le responsabilità mondane al meglio delle vostre abilità in una maniera distaccata e rilassata senza attaccarvi ad esse.
5. mantenete relazioni cordiali e amichevoli con i fratelli e le sorelle satsanghi, con i parenti, gli amici e i colleghi. Di fatto, comunicate amore, rispetto, stima e compassione a tutti coloro con i quali venite in contatto.
6. evitate le critiche, la gelosia e la calunnia che vi privano degli atti virtuosi e della meditazione acquistata a duro prezzo.
7. qualora dovessero sorgere controversie o differenze di opinione, risolvetele con prontezza, sincerità, onestà e umiltà. Discutete la questione in un modo calmo e composto con la persona coinvolta. Instillate uno spirito di scambio di idee rispettando i sentimenti e i punti di vista altrui.
8. una persona con un cuore coraggioso e nobile perdonerà e dimenticherà mentre un codardo coverà collera, animosità e gelosia nell’intimo cercando sempre la vendetta. Dunque, dovete perdonare e dimenticare se volete compiacere il Guru.
9. dedicate per lo meno due ore e mezzo - quanto più tanto meglio - alla meditazione con un’attitudine devota, riponendo piena fede e fiducia nel Satguru.
10. alzatevi tutti i giorni alle tre senza fallo per meditare poiché in quest’ora dell’ambrosia il Satguru visita ogni iniziato con un cesto pieno di grazia e lo elargisce ai fortunati che sono desti e meditano. Quelli che dormono, si lasciano sfuggire e sono privati di tale tesoro inestimabile.
11. fatevi animo che questo Sentiero della Sant Mat è il sentiero della trasformazione personale. Anziché tenere d’occhio le mancanze altrui, dobbiamo prestare attenzione ai nostri difetti. Quanto più correggeremo noi stessi, tante più persone intorno a noi capiranno e apprezzeranno la grandezza e la gloria del nostro Satguru, e tanto più conquisteremo il suo favore.
12. al di sopra di tutto, consideratevi nient’altro che esseri umani ignoranti e pieni di errori, di peccati. Sedete alla soglia del Satguru come un mendicante umile ed inerme, sempre speranzoso che Lui vi benedirà con il suo amore, grazia e misericordia quando lo riterrà opportuno. Ricordate che il Guru è l’unico “artefice”. Solo Lui, attraverso la sua grazia e persuasione, compie qualsiasi cosa buona attraverso di noi. Da parte nostra, non possiamo nemmeno pensare a nulla di buono. Tutto il merito va a Lui, e tutte le mancanze sono nostre.

È necessario, come figli spirituali del grande Guru, che ognuno di noi pratichi il discernimento ed esamini sé stesso in modo minuzioso come un vero aguzzino guardando in profondità nel proprio cuore. Dobbiamo intraprendere quest’esame non per il beneficio degli altri, ma per il nostro stesso e per la gioia dell’amato Satguru. Con ogni prezioso respiro Sant Ji ci ha insegnato a modellare le nostre vite secondo questi principi dei Santi, però quanto siamo progrediti in questo compito da quando Lui ci ha lasciato fisicamente? La questione è estremamente impellente e non dovremmo indugiare nemmeno per un istante nel praticare l’introspezione interiore per scoprire la risposta. Se ci rendiamo conto che non siamo riusciti a vivere pienamente in base ai suoi insegnamenti e siamo rimasti indietro, allora dovremmo fare subito i passi necessari per correggere noi stessi affinché possiamo incominciare a recuperare la terribile perdita che abbiamo subito.
Dunque imploro gli amati di essere benevoli, di accettare la mia preghiera e di migliorare il più presto possibile. Questo è ciò che il nostro Satguru ci ha chiesto di fare durante la sua vita e sarà compiaciuto di vedere che lo intraprendiamo ora con zelo e impegno rinnovati.
Sono sempre il lustrascarpe del sangat del mio Satguru, il suo servo e sevadar a tempo pieno senza alcuna stima o ricompensa.

Con amore fraterno,

Sadhu Ram

 

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