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Surat Shabd Yoga
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Inserito il - 12 Dicembre 2020 :  10:23:28  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
Storia a Dalhouise
Storia 26

dal libro “Memories of Sawan” di Bibi Lajo

Una notte Hazur andò a sedersi nella stanza del giudice dopo la passeggiata serale. Iniziò a parlare di spiritualità con i satsanghi che si trovavano nella stanza. Sembrava che fosse perso nei suoi pensieri. Andai in cucina, gli portai del cibo e chiesi con le mani giunte: “Satguru Ji, per favore mangia adesso, sono già le dieci”.
Hazur disse: “Sì, Kako, è colpa tua se non sei venuta prima a chiamarmi per il cibo. Ora sei venuta e io non mi alzo da qui per il cibo. Andiamo. Ti obbedisco”. Dissi: “Sache Patshah, dobbiamo obbedirti!” Hazur disse: “D’accordo, Kako, come desideri. Anche questo è giusto”. Rise, si alzò e disse: “Fratelli, va bene, devo andare ora perché Bibi è venuta a chiamarmi per il cibo. Non sarà a suo agio fino a quando non mangio”.
Il Satguru Ji lasciò la stanza con un’andatura maestosa. Misi il piatto davanti a lui. Sache Patshah meditava sempre per mezz’ora prima di mangiare e dopo si lavava sempre i denti. Era molto esigente nella pulizia dei denti e della bocca con uno spazzolino e acqua dopo aver mangiato; era particolarmente attento a lavarsi le mani. Era meticoloso sugli orari di quando coricarsi e svegliarsi. Non beveva molta acqua e non mangiava più di un ciapati a ogni pasto, pranzo e cena. Preparavo piccole ciotole per Lui: una per le verdure, una per il dal e una per la zuppa. Gradiva mangiare poco. Quel giorno non fece nulla né si spazzolò o pulì la bocca. Quando tornai con lo spazzolino da denti in mano, rimasi sorpresa che Hazur fosse seduto in meditazione, accovacciato e in equilibrio sui piedi, e il piatto fosse vuoto di fronte a lui. Non lo avrei mai disturbato dalla meditazione, così presi lentamente il piatto vuoto, l’acqua e lasciai la stanza. Due devoti, Shadi e Parshotam, andarono per il darshan e tornarono in silenzio. Mi chiesero cosa fosse successo quel giorno dal momento che Hazur non aveva accettato il Radha Swami.
Dissi: “Fratelli, non lo so neanch’io. Anch’io sono tornata dalla sua stanza senza alcun saluto né Radha Swami mentre riportavo lo spazzolino da denti e l’acqua. Poi, molto lentamente, ho preso tutto ciò che c’era intorno a lui mentre era in meditazione e non volevo disturbarlo. Data Ji non si è nemmeno lavato le mani dopo aver mangiato”. Shadi rimase seduto fuori dalla stanza ad aspettare Hazur fino a dopo mezzanotte, ma Hazur non si alzò dalla meditazione.
Così la mattina notai che Hazur uscì dalla stanza molto tardi. Dopo aver fatto il bagno, bevette un bicchiere di latte. Si sedette di nuovo a meditare per un’ora e poi aprì gli occhi. Chiesi a Data Ji: “Dove sei stato tutta la notte? Che lavoro hai fatto?” A volte per sua grazia rivelava alcuni di questi segreti. Quel giorno con la sua grazia disse: “Bibi, cosa dovrei dirti? I satsanghi fanno così tanti errori e devo correggerli. Non ero presente qui ieri sera. Uno dei satsanghi, originario di Amritsar, che ora vive a Lahore, è un uomo ricco. Suo figlio sta per sposarsi. Ma quella famiglia di satsanghi ha fatto l’errore di viaggiare di notte con la sposa, carica di gioielli d’oro. I ladri li hanno attaccati a mezzanotte, la scorsa notte. A quel punto hanno iniziato a dire ‘Satguru, Satguru’. Quindi ho dovuto prendere le sembianze di un capitano militare e salvarli dai ladri. I ladri sono scappati quando mi hanno visto sotto le spoglie di un militare e hanno notato la pistola carica che avevo in mano. Poi tutta la famiglia ha iniziato a fare Simran e sono stati salvati insieme alla sposa”.
Dissi: “Ieri sera tardi hai fatto quel lavoro, e cosa hai fatto questa mattina?” Hazur disse: “Bibi, ora sono tutti seduti al sicuro a casa, e dicono che il Satguru è fantastico; mi stanno ricordando dicendo che ‘solo il nostro Satguru avrebbe potuto salvarci’! Quindi, dovevo andare da loro per ringraziarli delle loro lodi”. Dissi: “Satguru, sei grande, ma sei come un ladro che ascolta i segreti altrui”. Data Ji esclamò: “Sì, Kako! Sono un ladro. Rubo il cuore degli amati, e li rubo prima che qualcun altro lo faccia. È tutta la grazia di Baba Ji (Jaimal Singh)”.
Il mio Satguru Ji era grande a dare sempre tutto il merito al suo Guru, e non avrebbe mai accondisceso ad alcuna adulazione di se stesso. Proseguì: “Quindi, Baba Jaimal Singh è stato grande ad aver cercato il gioiello tra le montagne e aver colmato le persone di amore e desiderio spirituale; le ha aiutate e protette”. Pronunziò queste parole sorseggiando il latte. In quel momento il suo viso era molto luminoso e non ho parole per descriverne la bellezza.
Poi Hazur disse: “Kako, sei seduta inebriata ascoltando le mie parole e hai dimenticato di cucinare il cibo. Hai dimenticato tutto”. Rise di cuore e aggiunse: “Sei proprio come quello che aveva il Corano con se, ma lo cercava altrove dimenticandosi di rimetterlo nel luogo sacro (Kaaba)”.
Quella stessa notte, quando Hazur stava andando a letto, chinai la testa e gli augurai la buonanotte. Disse: “Kako, mi alzerò tardi la mattina. Non preoccuparti”. Dissi: “Hai intenzione di visitare qualcuno stasera?” E poi domandai: “A che ora dovrei venire a svegliarti?” Hazur disse: “Alle 9:00”. Risposi: “Va bene, Sache Patshah”.
Così mi alzai alle 6:00 e iniziai a frullare lo yogurt per fare il burro fresco. Avevo sempre a disposizione una bufala e una mucca ovunque andasse Hazur. Stavo mescolando lo yogurt e cantando bhajan: “Dove sono nata con la tua grazia e da dove hai preso la tua forma di Dio? Chi ti ha cresciuto con il burro del latte di mucca? Ti ho allevato con latte e burro. Guru Ji, ti ho allevato con latte e burro”.
Crebbe in me il desiderio che il Satguru Ji, conscio di tutto quello che stavo pensando, venisse a mangiare il burro fresco direttamente dalle mie mani, e che si potesse realizzare subito. Allora stavo pensando che se ciò fosse accaduto, avrei avuto buon esito nella mia vita. Desideravo: “Vieni, Data Ji, e mangia questo burro”.
A quel tempo Data Ji era impegnato fuori a parlare con altri satsanghi. Udì la voce del mio cuore e apparve davanti a me, lasciando gli altri satsanghi in quel momento. Era in piedi dietro di me e rideva mentre ascoltava il mio bhajan e diceva:
“Oh bambina mia! Stai cantando molto allegramente, ma dammi il burro adesso, così posso tornare indietro e parlare con i satsanghi”.
La mia gioia non conobbe limiti e non potevo pensare ad altro che a offrire il burro nelle sue mani, che mi aveva messo davanti. Espressi queste parole: “È per buona ventura che hai mangiato il mio burro”. Ero in un tale stato di folle amore che non presi alcun cucchiaio o ciotola per servire il burro. Glielo diedi genuinamente sulla sua mano. Hazur mangiò tutto il burro che gli diedi con la punta del dito e disse: “Kako, ora fammi finire il discorso con i satsanghi. Non ho potuto farlo prima perché volevi così disperatamente che venissi a mangiare il burro. Quindi sono dovuto venire lasciandoli lì, e ora mi stanno aspettando”.
È inesprimibile quanto il mio cuore fosse pienamente soddisfatto in quel momento e come fosse sopraffatto dalla gioia. Poi mi resi conto dell’errore che avevo commesso perché non gli avevo servito il burro con un cucchiaio o una ciotola e Hazur dovette mangiarlo dalla mano usando la punta del dito dell’altra mano. Hazur rise e disse: “È un gran giorno in cui ho mangiato burro così pieno di amore e devozione. Il tuo burro era dolce e squisito. Se avessi iniziato a cercare un cucchiaio e una ciotola, allora l’amore sarebbe andato perduto. Si dimentica tutto nell’amore. Questo è il vero amore! Sono molto contento con te! Ti ricordi di me con tanto amore e prima del tuo desiderio non avevo per niente fame. Ma improvvisamente il tuo amore mi ha reso affamato. Così sono venuto da te a mangiare il burro”.
Udendo le parole amorevoli di Hazur, la mia anima e il mio cuore divennero calmi e felici. Il Satguru è così grande, che parla nel tuo cuore e nella tua mente, e mi ha sempre incoraggiato senza mai prestare attenzione o guardare i miei errori. Non avevo alcun potere davanti a Lui ed ha riversato su di me sempre di più la sua grazia.
Oh Satguru! Sei il Misericordioso. Hai assolto e perdonato tanti di noi peccatori. Il tuo cuore è più soffice del burro. Ha trasformato le vite dei ladri in quelle di Santi.

Quando il giudice Gurbantrai lasciò Dalhouise
Storia 27

Quando Hazur era a Dalhousie, il giudice Gurbant Rai e suo figlio vennero a prendere il darshan. Era il mese di luglio e pioveva a dirotto. Rimasero per un mese. Un giorno il giudice chiese ad Hazur di congedarsi da lui. Hazur gli chiese di restare uno o due giorni in più, ma risposero che non avevano più ferie. Il giudice era un buon devoto di Hazur, comunque voleva andare. Nonostante Hazur avesse detto di non farlo, se ne andarono. Hazur non diede loro parshad e non era felice della loro partenza. Al mattino Hazur andò al bagno dove cadde nella vasca e si ferì la gamba. Alcune gocce di sangue caddero sul pavimento. Prima di questo voleva fare una passeggiata, ma tornò e mi disse che si sarebbe seduto in meditazione dopo il bagno. Mentre era in bagno, disse: “Kako, il giudice ha commesso un errore e il Maestro dovrebbe aiutarlo. Le strade sono disastrate malamente”. Alla caduta di Hazur m’innervosii nel sentire il rumore nel bagno. Hazur uscì dalla vasca, rise e disse: “No, Bibi, non essere nervosa. Non mi sono fatto male. Questi infortuni non sono niente per me perché ne ho avuti parecchi per gran parte del tempo sul lavoro. Due o tre gocce di sangue non sono niente per me”.
Dopo aver fatto il bagno, non bevette il latte, ma rimase seduto in meditazione fino alle 13:00. Il sangat stava aspettando il darshan e mi chiedeva quando lo avrebbe dato. Allo stesso tempo Gurbant Singh e suo figlio stavano tornando con ferite multiple sul corpo. A stento riuscivano a camminare. Dissero: “Bibi, non esiste che oggi saremmo riusciti a sopravvivere! I cavalli sono caduti in modo tale che saremmo dovuti ruzzolare nel precipizio”. Mentre il giudice stava dicendo questo, Hazur uscì, si fermò sulla veranda e disse a voce alta: “Ho cercato di impedirti di partire oggi. Allora cos’è successo? Hai affrontato il pericolo e hai messo nei guai anche me”. Hazur entrò e mi disse: “Ascolta Kako, quando sono caduto nella vasca, li ho salvati dalla caduta nel precipizio. Se non mi fossi fatto male, sarebbero potuti morire. Il discepolo non sa quanto il Maestro lo aiuti! I discepoli ignorano l’aiuto che il Guru offre ogni minuto della loro vita. Ora devi solo fare seva e prenderti cura di loro senza dire quello che ho fatto per loro. Inoltre non dire a nessuno che ho meditato per sei ore”. Poi Satguru Ji li congedò con allegria quando furono completamente guariti. Diede loro parshad e molte benedizioni. Grazie Sache Patshah Ji per la Tua grazia a tutti. Così tanti Santi vengono, danno l’iniziazione e aiutano gli esseri umani, ma nessuno può competere con il mio Hazur, Sache Patshah, che non si è mai attribuito l’onore o il plauso per le proprie azioni.

La storia della posa delle fondamenta per la casa del giudice Hargobind
Storia 28


A Dalhousie il giudice Rai Sahib Hargobind e sua moglie amavano moltissimo Hazur. La moglie e il marito dissero ad Hazur che volevano costruire una casa e chiesero il gentile favore ad Hazur di porre le fondamenta con le sue mani sante. Hazur non voleva spezzare il loro cuore, quindi acconsentì. La moglie lasciò il corpo otto giorni dopo la dipartita di Hazur. Non sopportava le pene della scomparsa di Hazur. Data Ji bevve il latte dopo aver fatto il bagno mattutino e raggiunse la residenza di Hargobind per gettare la pietra delle fondamenta della casa.
Quando Hazur ebbe raggiunto Dalhousie, Bibi (n.d.t. qui e nel seguito del racconto si riferisce alla moglie di Hargobind) gli decorò la sedia. Data Ji si sedette sulla sedia e disse: “Vieni qui fratello, lascia che faccia il lavoro per il quale mi hai chiamato”. Bibi aveva troppi tipi di dolci pronti per il sangat come parshad. Hazur disse: “Bibi, ascoltami prima, poi poserò le fondamenta per la casa. Non si dovrebbe fare nessun respiro senza Simran. Bibi, il Guru ha scritto che è prezioso solo quel momento passato nel Simran e senza dimenticare il Guru, anche per un istante”. Hazur continuò dicendo: “Ascolta, non c’è niente di dolce come il Naam in questo mondo. La canna da zucchero, il miele e il latte di bufala sono dolci, ma l’adorazione di Dio è più dolce di tutti. Sono molto felice con te e mi congratulo con te e la tua famiglia per questa nuova casa”.
Quindi Data Ji mise la prima pietra di fondazione con le sue mani e iniziò a meditare. Poi la depose nella fondazione e affermò: “Va bene Bibi, lasciami andare adesso. Voglio andare”. Bibi disse: “Vero Sache Patshah, Tu ci hai dato tantissime benedizioni e Te ne siamo tutti molto grati”. Data Ji disse: “No, Bibi, sono qui solo al servizio del sangat. Il servizio o seva è mio dovere”. Poi Hazur mi disse ridendo: “Kako, andiamo adesso”. Risposi: “D’accordo, Sache Patshah Ji”.
Hazur s’incamminò per allontanarsi dolcemente. Mentre Hazur camminava, tutto il sangat lo seguiva. Raggiunta la sua residenza, mi disse: “Kako, il sangat è diventato molto felice della nostra visita. Il Maestro risiede nel cuore di tutti. È anche scritto nel Guru Granth Sahib: ‘Se desideri vedere il Maestro, non ferire il cuore di nessuno’”. Satguru Ji era solito sopportare il dolore da solo, ma non spezzò mai il cuore a nessuno.
Tutti i satsanghi erano come suoi figli. Il mio Satguru è stato grande e ha dato la ricchezza del Naam ai poveri, ai ricchi e a tutti coloro che appartenevano a caste diverse. Guardava tutti con equanimità. Ha fatto attraversare l’oceano di questo mondo a ogni peccatore con il suo sguardo unico. Ha creato la vera amicizia senza avere alcun tipo di discriminazione e ha condiviso con umiltà la sua spiritualità.

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