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Surat Shabd Yoga
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Inserito il - 31 Ottobre 2020 :  09:04:53  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
Storia di Hazaron
Storia 17

dal libro “Memories of Sawan” di Bibi Lajo

Bibi Lajo servì, cucinò, accompagnò nei viaggi e si prese cura per quarant’anni di Baba Sawan Singh. Dopo la dipartita del grande Maestro, decise di suicidarsi, ma la voce del Guru le impedì di farlo. Allora scelse di scrivere tutte le esperienze e le storie che aveva vissuto con Lui. Ne fu testimone oculare e sono tratte dalla sua esperienza personale. Il grande Maestro la chiamava “Kako” (che significa “figlia”) mentre lei si rivolgeva a Lui con queste parole: “Sache Patshah” (“Vero Imperatore”). In seguito sedette ai piedi di Sant Kirpal Singh Ji.


All’arrivo ad Hazaron, Sitaham, un autentico sevadar, insieme con altri satsanghi stavano aspettando Hazur con amore, e cantavano bhajan accompagnati da strumenti musicali. Hazur era già nel mondo interiore a gioire dei loro bhajan ed era felicissimo seduto in macchina. Nel vedere l’auto di Hazur, Sitaham e gli altri amati iniziarono a lanciare monete sopra l’auto: ci fu una pioggia di rupie. Erano fuori controllo dalla gioia per l’arrivo di Hazur. Lo salutavano ancora e ancora con Radha Swami. Quindi Data Ji mostrò la vista del suo volto spirituale e il segno di luce sulla fronte al centro delle sopracciglia che si sollevavano a forma di lume di candela. Il suo viso era tutto rosso e aveva un aspetto diverso dal colore della pelle. Tutti i cuori ricevettero pace da questo darshan spirituale.
Dopo aver dato il darshan, scese dall’auto e si diresse verso la bellissima sala del Satsang, che era decorata con fiori. Quindi entrò nella stanza preparata per lui. Faceva freddo. Ad Hazaron c’era un vecchio santo che era già venuto a sapere interiormente dell’arrivo di Hazur (Dio stesso). Venne da solo e il suo nome era Vazir Singh. Iniziò a toccare i piedi di Hazur. Più volte gli baciò le mani e i piedi. Era molto vecchio e chinava la testa al suo cospetto. Data Ji alzò la mano e disse: “Smettila ora, non sono nessuno, sono un servitore del sangat. Tutta la grazia viene da Baba Ji” (Baba Jaimal Singh, il suo Guru). Vazir Singh disse: “No, Tu sei Dio. Ci sono la bellezza e la radiosità di Dio sul tuo viso. Non è possibile per me spiegare il Tuo potere interiore. Non ho parole per illustrare la Tua bellezza, cosa che ho già visto in meditazione”. Data Ji rispose: “No, mio caro, non parlare così”. Vazir Singh affermò: “Data Ji, non posso fermarmi. Sto spiegando quello che ho visto della Tua bellezza e del Tuo potere con l’occhio interiore. Non sto dicendo niente di sbagliato, è tutto corretto”. Hazur gli mostrò grande rispetto e trascorse due ore con lui; parlarono di cose spirituali. Data Ji mi chiamò: “Kako, vieni a prendere il darshan di questo Mahatma”. Quel saggio poteva vedere Dio nell’intimo. Il saggio mi amava moltissimo. Data Ji gli disse di nuovo: “Ora riposati”. Il saggio rispose: “No, me ne andrò dopo aver gioito del Satsang”. Data Ji disse: “D’accordo mio caro, come desideri, siamo davvero felici della tua felicità”.
Poi Data Ji tenne il Satsang e tutti i satsanghi e non satsanghi lo apprezzarono. Il Satsang di Hazur era uguale per ogni credo. Non c’era discriminazione religiosa o di casta, nessuna questione di alti e bassi.
Il giorno seguente Hazur iniziò trecentocinquanta persone. Durante l’iniziazione arrivò un fachiro musulmano e disse ad Hazur i cinque nomi dell’iniziazione: “Mi hai dato questi nomi dell’iniziazione in sogno e mi hai dato il tuo darshan. Ora, di nuovo, l’altro ieri mi hai detto in sogno che saresti venuto da me ad Hazaron. Hai detto: ‘Ti vedrò lì e ti inizierò lì’. Questo è il motivo per cui sono venuto qui adesso”. Per mettere alla prova il suo cuore, Hazur disse al saggio musulmano: “Non ora, un’altra volta”. Il saggio musulmano disse: “Tu stesso mi hai invitato in sogno, mi hai iniziato e ora stai cercando di nasconderti. Dovrei spiegare ora?” Data Ji era molto felice e disse: “Va bene, dimmi”. Il saggio musulmano spiegò tutto e l’intero sangat ascoltò il suo racconto su Hazur, apparsogli in sogno. Hazur accolse la sua richiesta e lo benedisse con la ricchezza dell’iniziazione. Tutti gli iniziati godettero del mondo interiore. Alcuni videro la luce, altri le stelle e altri ancora la luna. Alcuni ebbero il darshan di Hazur e altri non videro nulla, solo oscurità. Hazur concesse la sua grazia beata a tutti. Continuò a meditare fino alle 17:00, poi fece il bagno. Dopo il bagno Jagir Singh tornò di nuovo per il darshan e mi disse: “Bibi, sei fortunata a essere sempre impegnata a servire Data Ji”. Sentendo questo, Data Ji rise ed era molto allegro. Chiesi a Data Ji: “Per favore, mangia, è tardi adesso”. Data Ji disse: “Kako! Dimentico tutto mentre sono al servizio del sangat”. Data Ji metteva sempre l’accento sul Simran e bhajan. Diceva sempre queste parole: “Non lasciate la mente libera, continuate sempre a fare Simran, tenete sempre la mente occupata. Il lavoro della mente è di non rimanere inattiva. Esige sempre qualcosa, quindi tenetela occupata con il Simran”. Poi aggiunse: “Kako, chiama Sita Ram! Dobbiamo andare a Jehlam (un’altra città in Pakistan). Voglio dargli un po’ di parshad e un po’ di soldi per il suo buon servizio e amore nei nostri riguardi”. Chiamai Sita Ram. Arrivò e chiese ad Hazur: “Vostra Maestà, qual è il lavoro per me?” Data Ji disse amorevolmente: “Siedi qui fratello! Partiremo la mattina presto e qualunque cosa tu voglia dire, dimmela adesso. Sita Ram, sono molto felice con te. Mi hai reso un buon servizio. Fa’ sempre il tuo Simran e bhajan. Il più grande vantaggio della vita è il Simran e il bhajan. Tutti gli altri oggetti del mondo sono falsi. Se c’è qualcosa, è solo il Simran e la meditazione”. Chinando la testa, Sita Ram disse: “Sì, è vero Sache Patshah”. Sache Patshah gli toccò la testa con la mano, gli diede il parshad, ricevette il suo inchino e gli permise di toccargli i piedi. Fu molto contento con lui e con tutti i membri della sua famiglia. Tutti piangevano per amore di Hazur dovendo separarsi da Lui così presto. Hazur disse: “Ora vai a riposare e lascia che mi riposi. Devo sedermi a meditare anche perché oggi ho dato l’iniziazione”. Poi Hazur diede cinquanta rupie ai figli di Sita Ram.
Il vecchio saggio Jagir Singh chiese ad Hazur: “Per favore, fermati a casa mia durante il viaggio quando parti la mattina”. Data Ji disse: “Va bene, Kako, ricordamelo”. Risposi: “D’accordo, Sache Patshah Ji, lo farò”. (Nota del traduttore: Bibi Ji aveva un amore profondo per Hazur. Hazur disse a Bibi Ji che dovevano fermarsi a casa di Jagir Singh anche se solo per un minuto.)
La mattina, alle 5:00, Hazur diede il darshan al sangat e disse: “Fate bene il Simran e il bhajan”. Jagir Singh arrivò presto alle 3:00 per l’eccitazione che Hazur si sarebbe fermato a casa sua durante il viaggio. Data Ji disse: “Baba Ji (Jagir Singh), perché ti sei preso così tanta pena per venire qui? Saremmo venuti noi a casa tua”. Baba Jagir Singh rispose: “No, Data Ji, non riuscivo a dormire la notte pensando che Dio stesse facendo misericordiosamente visita a casa mia”. Data Ji iniziò a ridere. Era davvero meraviglioso mentre rideva; i denti bianchi e luminosi apparivano come fiori bianchi in piena sbocciatura, le labbra come rose rosse e il colore di una mela rossa con una macchia nera sul viso. Una luce rossa, a forma di candela sulla fronte, e una luce spirituale che brillava negli occhi esercitavano un incantesimo magico su tutti i presenti davanti a Lui. Chiunque avesse avuto per caso un simile darshan, era completamente perso nel suo amore. Aveva una presenza molto attraente e affascinante tra il sangat. Indossava la veste della forma fisica, ma aveva nascosto qualcosa nell’intimo. Dove trovare un viso così glorioso? Non c’è mai stato un volto così affascinante né mai ci sarà in futuro fino a quando Lui stesso non apparirà di nuovo davanti a me. (Nota del traduttore: Bibi era molto emozionata mentre scriveva questa storia ed era persa nel profondo amore e nel ricordo del carissimo Maestro Hazur.)
Hazur mi fece sedere nella sua macchina. “Andiamo Kako, il sangat potrebbe aspettarci a Jehlam e dobbiamo fare un lungo viaggio”. Hazur pronunciò queste parole e risposi: “Va bene, Sache Patshah, è tutta la tua grazia”. Lungo la strada Hazur si fermò a casa di Baba Jagir Singh come promesso. Data Ji scese e mi chiamò. Misi nelle sante mani di Hazur un sacchetto di uva e dieci grandi mele in modo che potesse dare il parshad a Baba Jagir. Hazur se ne rallegrò tantissimo e disse: “Kako! Parshad molto carino. È un bene che tu abbia portato questi frutti”. Vedendo il mio Satguru così felice, fui sopraffatta dalla gioia. Hazur diede il parshad alla moglie di Baba Jagir con le sue mani sante e questo la rese felice. Poi si congedò da Baba Jagir, il quale gli diede dei semi di cardamomo e zucchero in un sacchetto. Data Ji disse: “Prendi Kako, Baba Ji è un buon meditatore. Perché restituirgli le cose?” Data Ji non accettava mai niente da nessuno. Se lo avesse preso, una volta che il donatore se ne fosse andato, lo avrebbe dato ad altri. Ma per la borsa di Baba Jagir mi consigliò: “Kako! Prenditene cura”. Dissi: “Va bene, Sache Patshah, lo farò”. Ho ancora lo zucchero. Hazur mi diede metà della borsa con la sua benevolenza e si tenne la metà. Data Ji ha sempre rispettato tanto i buoni meditatori. Sulla sua strada tutti rimasero inebriati dal darshan. Raggiunse Jehlam in serata.

Storia di Jehlam (città in Pakistan)
Storia 18

Hazur raggiunse Jehlam e, come di consueto, molti satsanghi lo stavano aspettando cantando bhajan nel suo amore e in sua lode. Hazur mostrava una grande felicità sul volto. Il sangat, per la gioia, stava facendo seva. Un fratello, Tulsi Das, apparteneva a una famiglia povera ed era un vero devoto di Hazur. Arrivato a Jehlam, Hazur incontrò giovani e meno giovani e diede il darshan. Accontentò tutti ed esaudì i loro desideri. Elargì la grazia a tutti. Non appena fu entrato nella sala del Satsang, si sedette sul podio e iniziò il Satsang. Alla fine del Satsang avevano organizzato una residenza speciale per lui. Dopo aver elargito la grazia del Satsang, Hazur entrò nella residenza (kothi) e divenne molto felice: “Kako! Questo kothi è molto bello ed è in un luogo solitario. Mi piace questo posto solitario e tranquillo; non c’è alcun rumore. È degno di bhajan e Simran. Tre giorni passeranno piacevolmente”. Risposi con gioia: “Davvero carino, Sache Patshah”. Data Ji fece il bagno, prese la cena e si perse nei pensieri interiori.
Di notte il sangat terminò con il langar e arrivò al kothi per avere il darshan di Hazur. Mi chiesero: “Bibi Ji, Hazur ci darà il darshan?” Risposi: “Sì, miei cari, darà il darshan. È abbastanza stanco, ma verrà tra un po’. Hazur lo sa bene”. Chiesi: “Data Ji, gli amati sono venuti a trovarti e vogliono discutere l’orario del Satsang mattutino e del programma. Qual è il tuo ordine, Sache Patshah?” Data Ji disse: “Lasciali entrare”. Dissi agli amati che potevano entrare e Data Ji fu molto gentile. Il sangat, pieno di gioia, entrò nella stanza. Data Ji rise ed era davvero felice di vedere il sangat. Gli amati dissero: “Ti abbiamo disturbato?” Data Ji rispose: “No, miei cari, sono qui per servirvi. Altrimenti non ho niente da fare in questo posto”. Con parole amorevoli Hazur accontentò il sangat e parlò del programma per il giorno successivo.
L’indomani Hazur tenne il Satsang alle sette del mattino e dalle quattro alle sei di sera; rimase tre giorni. Tulsi Das spese molti soldi per i preparativi del sangat. Dissi ad Hazur: “Tulsi Das non ha figli”. Hazur disse: “Non manca nulla nella casa di Dio”. Dopo un anno Tulsi Das venne a trovare Hazur con suo figlio.
Hazur disse: “Caro Tulsi Das, sono molto felice con te. Servi bene il sangat, ma fa’ più Simran. Il seva dà la ricompensa in contanti e il bhajan promuove lo sviluppo nel mondo spirituale, quindi approfitta di questa nascita. Non resteremo qui per sempre e dovremmo sempre essere pronti ad andare. Carissimo, questo mondo è un gioco di quattro giorni e ogni cosa è falsa, artificiale”. Tulsi Das disse: “Sì, Sache Patshah, verissimo”. Data Ji continuava a dire parole così gentili a tutti. Ascoltando il Satsang di Data Ji, tutti erano molto felici e chiesero l’iniziazione. Data Ji disse: “Comunque ci sono alcuni requisiti. Bisogna astenersi da carne, vino o qualsiasi bevanda alcolica. Dovete pure smettere di guardare le mogli e i mariti altrui, e dovete fare Simran e bhajan. Dovete smettere di dire bugie, calunniare, guardare gli altri dall’alto in basso e parlarne male”. Dopo questi commenti aggiunse: “Se non mantenete le promesse che mi avete fatto, dovrete andare tutti all’inferno e pronunciare queste parole: ‘Guru kapat dadh se chori, jan hovey andha jan hovey kori’”. (Chi imbroglia il Guru e gli occulta delle cose, diventerà cieco o sarà preda della lebbra.) Il sangat disse: “Sache Patshah, manterremo la nostra promessa”. Poi Hazur disse: “D’accordo, cari amati, vi inizierò domattina”.
La mattina Data Ji fece il bagno, bevve del latte e si sedette per meditare per un po’. Prima di dare l’iniziazione era sempre solito meditare. Mentre stava scegliendo le persone per l’iniziazione, disse a un uomo: “Non puoi essere iniziato perché hai commesso così tanti peccati”. L’uomo disse: “Sì, Sache Patshah, abbi pietà di me”. Hazur rispose: “Se ascolti il Satsang e fai il seva per i prossimi sei mesi, allora ti verrà data l’iniziazione”. L’uomo esclamò: “Va bene, Sache Patshah, come desideri”. (Nota del traduttore: questa era una storia molto importante per Bibi Lajo.)
Quando Hazur stava per incominciare l’iniziazione, arrivò un uomo da Kabul, Afghanistan, e si presentò davanti a lui. Gli toccò i piedi e disse: “Data Ji, voglio dirti la verità su di me”. Data Ji si rallegrò e rispose: “Carissimo, dire la verità è l’unico compito qui”. L’uomo prese a parlare: “Data Ji, mia moglie era priva di carattere. Adoravo Dio. Lei portava sempre denaro in casa con mezzi sbagliati. Le ho consigliato di non commettere alcun peccato perché è un ostacolo sul cammino spirituale. Ero molto arrabbiato, ma non ha smesso. Ho pensato di picchiarla e di renderle la vita un inferno, ma poi sarei finito tra i peccatori. Così l’ho uccisa. Sono andato in tribunale e ho spiegato tutto in modo veritiero. Il giudice era un mio amico, ma mi ha condannato dopo un processo durato sei mesi. Alla fine sono stato condannato a morte. Ero in prigione, ho iniziato a pregare: ‘Oh Khuda (Dio), ho compiuto questo omicidio solo per Te, in modo che potessi ricordarti, e Tu non mi hai aiutato’. Così ho pregato il giorno prima di essere impiccato: ‘Se Khuda è presente ora, per favore aiutami, altrimenti non crederò più nella Tua esistenza’. In questo modo ho continuato a ricordare e a pregare Khuda tutta la notte. Mentre pregavo, mi sono addormentato. In sogno ho visto Vostra Maestà in piedi davanti a me e hai detto: ‘Guarda, mio caro! Khuda è presente davanti a te ed è con te. Non preoccuparti, Khuda ti starà accanto. Tutte le porte della prigione sono aperte e i soldati dormono profondamente. Quindi corri fuori dalla prigione e ti vedrò a Jehlam’. Così sono uscito dal carcere perché quando ho aperto gli occhi, ho notato che le porte erano aperte e i soldati dormivano; nessuno si è accorto della mia fuga. È passato un anno da allora. Vendo verdura qui a Jehlam, in tua attesa. È passato un anno da quando ti cerco. Vivo dei miei guadagni e ti ricordo giorno e notte. Sono molto a mio agio”.
Hazur chiese: “Allora come mi hai trovato oggi?” Il pathan disse: “Vostra Altezza! Stavo vendendo verdura mentre la tua macchina passava da questa parte e ti ho visto seduto vicino al finestrino. Ti ho riconosciuto come Colui che mi ha aiutato in prigione, ha rotto le serrature, ha fatto addormentare i soldati e ha detto che mi avresti incontrato a Jehlam, che saresti venuto a Jehlam e mi avresti dato l’iniziazione. Quindi, Data Ji, dammi l’iniziazione adesso”.
Il Satguru disse: “Sì, sarai iniziato. Sei una persona sincera”. Data Ji fu molto gentile e gli diede l’iniziazione; furono iniziati anche altri satsanghi. Il Satguru condivise molta gioia con tutti ed elargì la grazia. Poi prese a dire: “Cari amati, avete ricevuto l’iniziazione per buona ventura. Quindi tutti voi fate Simran e bhajan ogni giorno e approfittate di questo periodo della vita. Mentre camminate, lavorate, mangiate o dormite, fate Simran e non abbandonatelo nemmeno per un istante. Ora ho finito”.
Dopo aver pranzato, Hazur si riposò per un’ora e la sera tenne il Satsang. Di notte si sedette con Tulsi Das e il resto del sangat e disse: “Domani alle 6:00 parto per Wazirabad (una città in Pakistan)”. La mattina successiva alle 6:00 Hazur diede il santo darshan al sangat e salì sull’automobile. “Andiamo Bibi Ji. Dobbiamo viaggiare a lungo e lontano. Bibi Ji, il servizio e il dovere sono molto impegnativi”.
Lungo la strada diede il darshan alle persone che lo desideravano e, giunto a Wazirabad, si recò alla casa di Milkhichhand Chabbra.

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