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Inserito il - 24 Ottobre 2020 :  08:37:55  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
Storia di Rawalpindi (città in Pakistan)
Storia 16

dal libro “Memories of Sawan” di Bibi Lajo

Bibi Lajo servì, cucinò, accompagnò nei viaggi e si prese cura per quarant’anni di Baba Sawan Singh. Dopo la dipartita del grande Maestro, decise di suicidarsi, ma la voce del Guru le impedì di farlo. Allora scelse di scrivere tutte le esperienze e le storie che aveva vissuto con Lui. Ne fu testimone oculare e sono tratte dalla sua esperienza personale. Il grande Maestro la chiamava “Kako” (che significa “figlia”) mentre lei si rivolgeva a Lui con queste parole: “Sache Patshah” (“Vero Imperatore”). In seguito sedette ai piedi di Sant Kirpal Singh Ji.


Alle 21:00 Hazur arrivò a Rawalpindi. Il sangat era sopraffatto dalla gioia e cantava bhajan. Per Hazur fu allestita una bellissima camera da letto. Raja Ram, un devoto, la decorò e il letto fu preparato con lenzuola bianche di seta. Tutto era messo in ordine con una cura speciale, soprattutto nella camera. Il letto sembrava un letto reale. Hazur entrò nella stanza e stava per coricarsi, ma disse a Shadi (un sevadar che venne con lui): “Il mio letto, per favore, fallo sul pavimento. Sono un fachiro (un eremita), non dormo su un letto così regale”. Quando Raja Ram ebbe lasciato la stanza, Lui dormì nel letto sul pavimento. Dormì così per tre notti.
Hazur tenne il Satsang per tre giorni. Migliaia di persone furono benedette. Un sikh chiese ad Hazur se qualcuno avesse mai visto Sach Khand? Hazur rispose: “Sì, ho visto Sach Khand. Se vuoi, posso mostrarlo anche a te”. Ma senza fortuna non potete vederlo. Quindi il poveretto non riuscì a dire di “sì”, rimase in silenzio davanti a lui. Il giorno successivo le persone che desideravano l’iniziazione, la ricevettero. I più fortunati videro la luce e contemplarono il santo darshan del Satguru. Dopo che ebbe finito con l’iniziazione, Hazur disse amorevolmente: “Ora, cari amati, fate molto bene il Simran. Otteniamo questa nascita umana solo per buona ventura e siamo fortunati se abbiamo successo nel bhajan in questa vita. Domani dobbiamo partire”. Il sangat pregò a mani giunte: “Hazur, resta ancora un giorno”. Hazur disse: “Figli miei, non sarete mai soddisfatti, lo so. È ora di tornare alla dera perché devo tenere il Satsang; il calendario è già stato fissato per il sangat”. Poi Hazur disse a Raja Ram: “Fratello! Ho finito qui adesso. Domani devo raggiungere Hajray. Se vuoi dirmi qualcosa, ci vediamo stasera. Porta tutti i familiari e accontenterò tutti; vi consiglierò di fare bhajan e Simran. Vedete, cari amati, il bhajan e il Simran sono le uniche cose che ci accompagneranno dopo la morte”. “Va bene Hazur”, disse Raja Ram. Hazur fece il bagno alle 15:00, pranzò e poi si riposò per un’ora. Alle 17:00 tenne di nuovo il Satsang. Alle 19:00 il Satsang era finito. Andò a fare una passeggiata per un’ora. Dalle 20:00 alle 23:00 incontrò tutti i satsanghi. Raja Ram e sua moglie Hardevi vennero per il darshan di Hazur.
Lui era molto gentile e generoso. Non prestava mai attenzione ai peccati dei satsanghi. Diceva sempre: “Il dovere di un lavandaio è lavare i vestiti con la massima attenzione, perché sa che riuscirà a pulirli malgrado la sporcizia”. Poi disse a Raja Ram: “Dì qualcosa Raja Ram”. Rispose: “Hazur! Concedici le Tue benedizioni”. Hazur esclamò: “Fratello, puoi averne quante ne vuoi. Sono molto felice con te perché servi me e tutto il sangat con piena devozione e amore. Ora fa’ molto bhajan e Simran. Vedrai che tutti i tesori dei Khand e Brahmand (l’universo) sono nell’intimo. Avrai pace nell’intimo. Le cose esterne sono instabili e distruttive. Mentre le usi, rimani distaccato. Alla fine tutta la ricchezza e la maya (illusione) non saranno al tuo fianco. Quindi continua a tenere il braccio del Guru”. Raja Ram disse: “Hazur, accettiamo solo il Tuo potere e sappiamo che sei Dio e Rahim (il Signore) per noi”. Hazur replicò prontamente: “No, fratello, sono il sevadar del sangat”. Chiesi ad Hazur: “Satguru Ji, non abbiamo conosciuto lo Shabd (suono) e la luce fino a quando non abbiamo trovato la forma fisica del Guru. Quindi amiamo il Guru nella sua forma fisica”, al che Hazur esclamò: “Bibi, quello che stai dicendo è corretto. Sono d’accordo con te sul fatto che non puoi ottenere lo Shabd finché non hai un Maestro vivente. Così i Santi vengono con l’ordine dell’Onnipotente, compiono il loro dovere di conseguenza, risvegliano le anime assegnate degli esseri umani, pronunciano il Satsang, danno l’iniziazione e il darshan in modo che esse ricordino la loro origine e possano tornare alla Vera Casa (Sach Khand). Dopo aver fatto tutto questo, anch’essi tornano alla Vera Casa. Non gradiscono rimanere a lungo nel mondo perché il paese dei Santi è molto pacifico. I Santi considerano tutti i piaceri del mondo come sporcizia e fango. Non sono mai attaccati alle cose mondane e sono sempre uniti al Potere Supremo del Maestro. Pertanto, coloro che diventano essi stessi illuminati facendo Simran e meditazione con la grazia del Maestro vivente, sono i più fortunati in questo mondo. Non c’è dubbio sul fatto che il seme è piantato dai Santi e non rimane infruttifero. Arriva un momento, prima o poi, in cui inizia a germogliare. Ma perché non in questa vita? Per questo adoriamo fare Simran e bhajan. Ognuno dovrebbe trarre tutti i benefici dell’iniziazione in questa vita. Quindi fate Simran e bhajan, svolgete i doveri domestici e conducete la vostra vita con amore a casa. Bibi, servi sempre Raja Ram con amore e devozione, questo servizio è il mio servizio. Dite alle vostre figlie di servire i mariti con amore e di servire i genitori con amore; sono i primi Guru”.
Hazur parlò di se stesso: “Quando ero giovane, mio padre dipartì. Fortunatamente riuscii a servire mia madre. Usavo tutto lo stipendio del lavoro per mandarlo a mia madre. Qualunque cosa volesse darmi, poteva darla a me e a mia moglie. Teneva il resto per sé. Non ho mai dato ordini a mia madre. Quando ho incontrato il Maestro, gli davo tutto lo stipendio. Decideva lui quanto voleva dare a mia madre e quanto voleva dare a me, dopodiché tratteneva tutto quello che voleva per la dera o il seva. Mia madre lasciò il corpo ed era molto felice con me”.
Quando Hazur ebbe finito con queste spiegazioni, diede molte benedizioni e parshad a Raja Ram e alla sua famiglia. Con amore lasciò che tutti gli toccassero i piedi di loto e procurò loro molta gioia. Poi mi disse: “Fermiamoci ora Kako, voglio riposare un po’”. Hazur andò a dormire. La mattina si alzò alle 5:00 e si sedette in meditazione. Poi si preparò per partire. Mentre dava il darshan al sangat, iniziò a dire: “Guardate, cari amati, ora dobbiamo andarcene. Non fermatemi perché devo andare nel nome del mio Maestro e prestate piena attenzione al Simran”. Detto questo, Hazur salì sull’automobile. Tutti i sevadar lo seguirono. Poi Data Ji raggiunse Hazaron dove un sevadar e devoto amorevole stava preparando una grande celebrazione per salutarlo.

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